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Viaggio nella
Preistoria

   
   
Per il 3 maggio le maestre avevano organizzato una gita a Capo di Ponte nella Valle Camonica per andare a vedere le “cose” degli uomini primitivi.

 

 

 

Io e i miei compagni di III B, C, e A siamo partiti alle ore 7.20 su una piccola corriera e abbiamo fatto tre ore di viaggio giocando con il Game-boy, ridendo, chiacchierando e guardando la televisione.
Arrivati siamo scesi dalla corriera e abbiamo fatto la merenda delle 10.30 con i panini che avevamo nello zaino.

 

 

Siamo entrati nel museo dove un archeologo ci ha detto: - Lo sapevate che le incisioni che gli uomini primitivi facevano erano tutte preghiere? Per esempio se gli uomini primitivi stavano disegnando una scena di caccia, stavano pregando il Dio della forza o il Dio della guerra.

Poi ci ha fatto vedere il telaio per fare la stoffa, la pianta di lino per fare il filo, la selce per fare la punta delle lance e per tagliare la carne.

 

 

Poi siamo andati con la guida di nome Debora a guardare le incisioni nel parco di nome Graffitipark dove abbiamo visto i graffiti che raffiguravano uomini che cacciavano animali: questi disegni potevano farli solo i sacerdoti, perché gli uomini comuni potevano fare solo buchi di varie dimensioni. Uno di noi ha chiesto: - Perché questa parte di roccia arenaria è più bianca? -
Lei ha risposto che era più bianca perché una specie di muschio, con il passare del tempo cresceva e copriva le incisioni, allora i custodi del parco pulivano la roccia periodicamente , per questo era più bianca.

 

 

Sulla roccia arenaria cresceva anche una specie di piccolo cactus, Debora ci ha detto che erano fichi d’india che crescevano lì al freddo perché la roccia arenaria trattiene il calore dei raggi del sole e si mantiene calda.

 

 

 

La guida ci ha detto anche che lì ci sono due monti considerati sacri dai primitivi perché accadevano e accadono ancora due fatti straordinari: all’inizio della primavera l’ombra di un monte si vedeva in cielo, invece all’inizio dell’autunno sembrava che il sole con i suoi raggi spaccasse il monte opposto in due e dentro perciò pensavano che abitasse lo spirito del sole.
Dopo siamo andati a visitare il villaggio ricostruito degli uomini primitivi: abbiamo visto come e dove facevano il fuoco, le capanne, la sauna e una grossa fornace dove cuocevano i vasi. Il loro villaggio era protetto perché sorgeva sopra la collina che gli permetteva la vista dei nemici, così da prepararsi alla battaglia o alla fuga.

 

 

Debora poi ci ha chiamati per andare a mangiare e giocare un po’. Dopo il pranzo sono iniziate le attività: la guida ci ha fatto sedere accanto a un tronco con un buco e ci ha dato un dischetto di rame e un sasso, abbiamo picchiato sul bordo del dischetto e poi al centro e alla fine.. avevamo costruito una ciotola!
Abbiamo poi provato il trapano a mano e Debora ci ha fatto vedere come accendere il fuoco con i legnetti, abbiamo anche ricalcato, con la tecnica del frottage, delle incisioni su pietre; infine ci ha pitturato il viso per farci sembrare uomini
primitivi pronti alla caccia e ci ha fatto provare l’arco.

 

La gita nel “tempo” era ormai finita, abbiamo salutato e siamo tornati sul pullman stanchi, ma contenti perché era stata una giornata interessante.