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PROGETTI IN RETE PER LA SCUOLA
PRIMARIA DI CUI ALLA DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N° 1397 DEL 9 OTTOBRE
2006.
”PIANO STRAORDINARIO REGIONALE PER COMBATTERE LA DISPERSIONE SCOLASTICA E
SOSTENERE L’INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI. PROGETTI REALIZZATI CON
IL CONTRIBUTO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO – OB.3 – PER L’ANNO SCOLASTICO
2006/2007”
“Integrarsi Integrando: Prassi educative per agevolare il
positivo inserimento degli alunni stranieri nella scuola primaria”
Finalità e motivazione delle
attività.
Nei due laboratori pomeridiani "ponti di cultura” si
svolgono attività ludico-espressivo finalizzate all’integrazione,
all’apprendimento e alla motivazione a conoscere degli alunni stranieri.
Quello che ci si attende dai laboratori è un più naturale e agevole
apprendimento della lingua italiana e un buon inserimento e successo
scolastico, creando contesti non strettamente formalizzati di lezione
scolastica e utilizzando linguaggi molteplici (teatro, produzioni, musica… )
con il contributo attivo dei compagni italiani (tutor); è conseguente poi
che dalle attività di piccolo gruppo ci si aspetti un miglioramento della
socializzazione tra bambini italiani e stranieri.
I docenti interessati che si sono resi disponibili ad attivare i corsi
pomeridiani hanno stilato per il plesso due “Progetti” nei
quali hanno identificato strategie ed attività per stimolare negli alunni
partecipanti la socializzazione, l’integrazione, l’apprendimento. Gli stessi
docenti referenti dei laboratori hanno preso parte ad un corso di
aggiornamento e al Work shop “tecniche di animazione” per
ampliare la propria formazione e le proprie competenze.
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LABORATORI PER FAVORIRE
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA
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PROPOSTA DI:
Letizia Giuffrida
Federica Artioli
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PERCORSO INTEGRAZIONE
“PENSIERI FAVO-LOSI: favole animate e
costruzione di un teatrino con burattini”
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Il lavoro
che si vuole attuare parte proprio dalla narrazione, per proseguire in un
percorso che intende stimolare l’acquisizione di capacità espressive,
creative e comunicative e favorire l’interazione tra i bambini partendo
dalla narrazione di favole, che rappresenta una delle più antiche forme di
comunicazione e di espressione.
All’interno di questo laboratorio, si è scelto di introdurre anche le fiabe
animate perché costituiscono il mezzo privilegiato per ottenere al tempo
stesso altri importanti obiettivi intermedi quali: la stimolazione
all'ascolto attivo, l'esercitazione e l'allungamento dei tempi di attenzione
condivisa, e, non meno importante, l'aumento della creatività e
dell'immaginario infantile, andando così ad influire sulla motivazione
scolastica degli alunni.
I contenuti delle attività sono semplici, divertenti e resi ancora più
accattivanti dalla recitazione degli "attori" e dal coinvolgimento diretto
dei bambini, che saranno spronati a intervenire in discussioni di gruppo in
attività ludiche mirate.
OBIETTIVI
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Favorire
l’ascolto attento degli alunni stranieri nelle attività di piccolo gruppo; |
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Stimolare l’acquisizione della lingua italiana parlata e scritta,
attraverso l’attività ludica-creativa; |
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Favorire la socializzazione tra bambini italiani e stranieri attraverso
l’acquisizione di maggiori competenze sociali del piccolo gruppo; |
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- Fornire
opportunità arricchenti e creative per motivare all’apprendimento |
Ogni
incontro prevederà due fasi distinte:
1°FASE. LETTURA ANIMATA DI FAVOLE FORNITE DALL’ESPERTO
Le favole tratteranno il tema della socializzazione e vedranno il
protagonista vincere la paura del rifiuto degli altri, le emozioni della
paura del rifiuto e della derisione e la rabbia, dove sarà trattata la
tematica relativa all'autostima e al significato di poter commettere errori,
rimediare e imparare così a farsi nuovi amici.
Affronteremo così in maniera indiretta le difficoltà connesse alla pratica
dell'inserimento e di come affrontare l'integrazione all'interno delle
dinamiche relazionali di gruppo, con il linguaggio semplice dei bambini.
2°FASE. COINVOLGIMENTO DEL GRUPPO
Esso potrà
avvenire in diverse modalità:
A) la
lettura di favole provenienti dai paesi di origine dei vari alunni, che
stimolerà i bambini a farsi narrare una storia popolare del loro paese di
origine coinvolgendo così anche indirettamente le famiglie;
B) la
costruzione di una semplice narrazione condivisa dai vari alunni, che tenga
conto delle caratteristiche strutturali e degli obiettivi sui quali si sta
lavorando col gruppo: si rinforzerà l'identificazione del
personaggio-protagonista ed i bambini verranno guidati nella comprensione
dell'emozione provata e dei meccanismi utilizzati per superarla, producendo
un'evoluzione finale positiva. Tale materiale rimarrà a patrimonio della
scuola.
C)
Costruzione di burattini e marionette in varie modalità: creta, cartoncino,
polistirolo ecc. ecc. I burattini sono ispirati ai vari personaggi che
appaiono nelle favole.
Tutto
questo verrà raggiunto anche attraverso giochi di imitazione
dell'espressività facciale e posturale legati alle emozioni con l'utilizzo
del linguaggio non verbale.
Infine,
verrà costruito un teatrino per marionette e burattini, che verranno animati
direttamente dai bambini seguendo una loro semplice narrazione co-costruita.
MATERIALI:
Cartelloni, fogli, pennarelli, colla, forbici, creta, DAS, stuzzicadenti,
pennarelli, tempere, cartoncino di varie forme e misure, sagome di
polistirolo.
TEMPI:
Dieci incontri di 1 ora e mezzo l’uno
CLASSI:
Classi del plesso che hanno aderito all’iniziativa: 2° e 3°
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Laboratorio interculturale
Insegnanti:
Margherita Verrini
Maria Lisa Gorgò
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PREMESSA
F
Nel nostro quartiere, su una popolazione composta di persone appartenenti in
generale al ceto medio, c’è una consistente percentuale di recente
immigrazione da paesi europei ed extraeuropei.
F
Nell’anno scolastico 2006/2007 si sono iscritti e frequentano la Scuola
Primaria "M. Fanti" alunni appartenenti ad etnie estremamente diverse fra
loro e notevolmente distanti dalla cultura italiana (Cina, Pakistan,
Nigeria, Polonia, ecc…).
F
La scuola M. Fanti ha il 29% di bambini stranieri su un’utenza totale di 266
alunni.
F
Per fare in modo che la scuola possa attuare la socializzazione, la
relazione e quindi l’apprendimento sia degli alunni stranieri, sia degli
alunni italiani, è importante che “la scuola” realizzi tipi di laboratori a
valenza cognitiva, a valenza ludica ed a valenza espressiva, necessariamente
collegati con le strutture culturali dell’extrascuola, come la Ludoteca, la
Biblioteca dei Ragazzi “Il Falco Magico”, ecc…
F
Il gioco, con o senza giocattoli, è attività comune ai bambini di tutto il
mondo in quanto tale fa parte delle diverse culture;
F
conoscere come giocano i bambini di varie parti del mondo, significa entrare
in contatto con il “pezzetto” della loro cultura;
F
giocare può diventare momento di scambio e di arricchimento, scoprire che
fra i loro giochi ce ne sono di simili può aiutare ad intuire che nella
diversità esiste anche qualcosa di comune.
OBIETTIVI
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Valorizzare la diversità intesa come valore; |
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Stimolare
e guidare il gruppo a comprendere modelli comportamentali e culturali
diversi dai propri; |
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Stimolare
e potenziare la creatività; |
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Educare
se stessi e i bambini all’ascolto dei bisogni dell’altro; |
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Stimolare
la consapevolezza che “siamo tutti uguali e tutti diversi”. |
METODOLOGIA
A livello
metodologico-didattico il gioco viene ad assumere la duplice valenza di
CONTENUTO (i giochi di varie parti del mondo) e di METODO
(l’apprendimento dei giochi attraverso il giocare).
PERCORSO:
1° FASE
? Proposta di
un gioco da parte dell’insegnante (es. la "settimana" o "campana", comune a
molte etnie);
? Scoperta di analogie e diversità;
? Apprendimento del gioco e delle sue regole;
? Individuazione sulla carta geografica delle
località in cui il gioco è praticato.
2°FASE
? Proposte di giochi da parte dei bambini;
? Ricerca di quelli conosciuti e non;
? Apprendimento di giochi nuovi;
? Comunicazione dei giochi appresi ai compagni
di classe.
3° FASE
? Proposte di costruire un giocattolo con
materiale povero o di recupero;
? Progettazione e costruzione del giocattolo;
? Cogliere le caratteristiche degli oggetti
costruiti;
? Ricostruire la storia di un oggetto cercando
le fonti adatte;
? Descrivere oralmente un oggetto.
CONCLUSIONE
ð Realizzare uno schedario per
raccogliere tutto il materiale prodotto.
ð Ogni scheda sarà realizzata al
computer e sarà composta:
1)dal
titolo del gioco;
2)dalle regole del gioco;
3)da disegni o fotografie del gioco stesso;
4)dai paesi in cui il gioco è conosciuto e con quale nome.
Laboratorio del 23
marzo 2007
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MANUHAN
Filippine e molti altri luoghi
Materiale occorrente:
- Un tacco di scarpe, una pietra piatta o una pedina per ogni giocatore.
Si può giocare all’esterno e all’interno.
- Si tracciano due linee parallele distanti quattro metri l’una dall’altra
(anche se ci si può accordare sulla distanza).
- Tutti i giocatori si collocano su una delle due linee.
- A turno ogni giocatore lancia il suo tacco fino all’altra linea.
- I giocatori si disporranno secondo la distanza raggiunta con il proprio
tacco dalla linea.
- Vince chi riesce a lanciare il proprio tacco sulla linea.
Una
variante può essere l'utilizzo di una pedina colorata gettata lontano, oltre
la riga: scopo del gioco è avvicinarsi il più possibile alla pedina o
toccarla o addirittura buttarle la pedina sopra.
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GARA CON LE TROTTOLE
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GIOCATTOLO -
TROTTOLA
La sua origine è lontanissima ed è conosciuto in
tantissimi paesi
Materiali occorrenti:
Cartoncino
Mandala
Pennarelli
Monconi di matite o bastoncini per spiedini.
Temperino
Carta vetrata
Forbici appuntite
Tappi di sughero
Colla vinavil
Un chiodo
Come si costruisce:
1. Si consegna al bambino il cartoncino e il mandala.
2. Si può decidere di colorare prima il disegno oppure incollare lo stesso al
cartoncino e in seguito tagliare lo stesso facendo in modo che prenda la
forma del cerchio.
3. Si tenga presente che più i colori saranno brillanti e più gradevole sarà
l’effetto del girare della trottola.
4. A questo punto bisogna praticare un foro al centro del cerchio facendo
attenzione che questo non sia troppo grosso.
5. Si taglia il bastoncino per spiedini ad una lunghezza di circa 6 cm e con
la carta vetrata si eliminano le possibili schegge.
6. Si prende il tappo di sughero e si taglia a metà.
7. Se si è deciso di utilizzare i monconi dei pastelli occorre farne la
punta.
8. Con il chiodo si produce un foro al centro del tappo di sughero e vi
s’infila il pezzo di bastoncino appuntito.
9. Si inserisce il disco colorato dalla parte del bastoncino senza punta e
per unire il pezzo di tappo con il disco si mette un po’ di colla vinilica
affinché aderisca al disco.
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Laboratorio del 13
aprile 2007
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CAZOLETE
Aragona,
Spagna
Numero
giocatori: da due a sei
Materiale:
cinque
carte per ogni giocatore
un tacco di
scarpe
una
lattina.
¯ Si
traccia un cerchio nel terreno e si mette la lattina al centro.
¯
Ogni giocatore lascia una carta dentro la lattina.
¯
A turno, ognuno lancia il tacco dalla linea di lancio.
¯
Quando un giocatore colpisce la latta, si tiene tutte
le carte che fuoriescono dal cerchio e tutti gli altri ne metteranno
un’altra dentro la lattina.
¯
Il gioco termina quando non rimangono più carte dentro
la latta.
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GIOCATTOLO - GIRANDOLA
Vecchissima origine e conosciuta in tantissimi paesi con molteplici varianti
Materiali occorrenti:
² Filo di rete da giardiniere
² Scotch di carta
² Carta colorata (non cartoncino)
² Forbici
² Cannucce
² Pinze
Come si costruisce:
a) Si prende la carta colorata e si disegnano quelli che saranno i “petali
“della nostra girandola: farne almeno 7 ed usare dei colori brillanti, perché
sarà più gradevole l’effetto.
b) Tagliare i “petali” e un cerchietto di diametro di circa 2 cm; disegnare
nel cerchio un pallino al centro dello stesso e nei “petali” in due parti .
c) Con le pinze arricciamo un’estremità del filo da rete
d) Prendiamo la cannuccia, tagliando un pezzo della parte pieghevole; nella
parte restante piegata foriamo la cannuccia in modo che passi il filo di
rete.
e) Infiliamo in successione, attraverso i fori, il cerchietto, i nostri
petali nei due fori e un pezzo di cannuccia di circa 1 cm. La parte finale
del filo da rete dovrà essere piegata in modo che aderisca alla cannuccia e
ricopriamo la stessa con dello scotch di carta in modo che non ci si possa
far male.
f) Per allungare l’asticella che sorregge la girandola infiliamo dentro una o
due cannucce.
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